Primi contatti con BMW R1200GS m.y. 2014, ovvero:
oltre 1450 km. in due giorni e mezzo.
Giovedì 10 Aprile,
sera tardi di una giornata buttata in giro per ospedali per accertamenti,
e domani che si fa?
Ho sempre quel giorno “Jolly” di ferie,
ed allora approfittiamone…
domani ferie!
Il tempo sembra prometter bene,
ma basta Lombardia… e che cavolo
tutti frullano i marroni che la GS è la moto ideale per viaggiare?
Proviamola dai,
soprattutto perché a brevissimo ci sarà il meeting in Puglia,
e poi a giugno o quell’idea che mi frulla in testa...
ma NON divaghiamo:
torniamo sul “pezzo”!
Unica (auto)imposizione:
NON voglio nulla fuori dalle Vario,
e soprattutto entrambe le vario partiranno e torneranno CHIUSE, ovvero NON estese,
devo imparare a gestire il loro “poco” spazio.
La tangenziale Ovest di Milano A50 ci accoglie già col traffico fermo incolonnato delle 07:30 del mattino, quasi li sento gli autisti bloccati e incazzati che ci invidiano mentre cautamente sfiliamo il traffico stando a destra,
estrema destra…
ed ecco il casello di Melegnano che ci accoglie.
Si “ci” accoglie perché oltre a me, sulla mia GieSSona questa volta,
temendo NON bastassero le vario ho anche lo Zainetto: Scrattina,
anzi proprio per colpa sua, che fermi in autogrill, senza ancora aver deciso la meta,
facendo pari o dispari, anzi il testa o croce con l’€ di resto,
che da una ipotetica gita fuori porta nel bolognese,
mi ritrovo a diriger il becco della LC verso la Toscana.
E siccome Scrattina, che ha girato il mondo in lungo ed in largo NON ha ancora visto L’isola d’Elba, durante il caffè a San Zenone ecco comparir, quasi per gioco, la meta:
Piombino per il traghetto.
I km. scorrono serenamente,
il Cruise impostato a 140 km/h di cruscotto,
ovvero 138 all’ora da Navigator V, e la totale assenza di traffico,
giusto il tempo di fare rifornimento e siamo in già in Versilia,
in un attimo,
in realtà poco più di quattro ore e mi ritrovo al porto di Piombino,
senza orari dei traghetti, quindi senza pretese e senza nemmeno la relativa ansia da prestazioni per il rispetto della tabella di marcia,
scopro piacevolmente che essendo in bassa stagione, andata e ritorno hanno uno sconto del 10%, e che,
soprattutto,
possiamo imbarcarci sia con Moby, sia con Toremar… quindi… manco davvero da tanto dall’Elba!
Il tempo di trovare il molo 6 e il marittimo da lontano si sbraccia e ci fa segno di salire…
Stavamo partendo vuoti, Boja De, salite dai che si salpa!
E così il Toremar dell’andata diventa il nostro vascello personale:
GS, Max450 e Scrattina.
Saliti sul ponte Lei si addormenta lunga su una panchina e così facendo guadagnerà anche un bel colorito,
mentre io guardo un po’ la costa Toscana allontanarsi e quella Elbana avvicinarsi,
e con essa i profumi della primavera isolana:
meno di un’ora e siamo di nuovo in sella,
il borbottio sommesso della mia BMW è presto in secondo piano,
il molo di Portoferraio è un paddock unico per via del Rally ed in molti stanno già scaldando i motori,
per la imminente “speciale”.
Non avendo prenotato nulla inizio a preoccuparmi,
forse col pensiero di dover tornare in terra ferma già con l’ultima corsa della sera.
Invece,
lasciandoci il rally alle spalle,
guadagno Porto Azzurro e riconosco il "Plaza", hotel che domina il golfo,
anche se qui ho il "triste" ricordo della finale Italia-Brasile ai mondiali di calcio:
ho subito la camera,
e tranquillizzato dall’aver trovato la stanza svuotiamo le Vario,
una veloce risciacquata e via abbiamo ancora tutto il pomeriggio,
subito in sella e sue giù per le stradine del promontorio di Capoliveri.
La poca dimestichezza ancora con la muccona che ha solo 1600 km. in meno di un mese,
non prende però il sopravvento,
e mantenedola in Dynamic (non azzardo l’Enduro e nemanco l’Enduro PRO) faccio qualche chilometro sulla facile stradina bianca che porta al Monte Calamita,
ovvio che in due,
con questi pneumatici,
la responsabilità della “zavorrina”,
e diciamocelo l’aver passato ormai gli “anta” fan si che l’andatura sia un tranquillo trotterellare, gustandoci i colori ed i profumi della sbocciante primavera,
anzi in taluni casi la mia passeggera avrebbe potuto anche contare i petali di qualche fiore,
tanto lentamente procedevo,
hiii.
Abbandoniamo la stradina sterrata,
e rientriamo a Porto Azzurro per un veloce gelato nella semi deserta piazza e poi in hotel,
doccia, veloce cambio e si ritorna ancora al Porto.
Sfruttando la particolare assenza di turismo,
parcheggio sul molo,
che illumino d’immenso grazie ai faretti a led aggiuntivi del buon “Fil”,
anche a moto spenta mentre ci dirigiamo al ristorante “Delfino verde”:
la totale assenza di turisti fa si che abbiamo un ottimo trattamento ed alle 20.30 abbiamo già terminato la cena e di li a pochissimo,
parcheggiata la Vaporella Toro Rosso,
quasi nella Hall,
a nanna.
Al mattino,
sveglia quasi alle 07,
il cielo è velato,
quindi ci attende una colazione non abbondante, ma di più, e poi in sella!
Oggi tocca all’anello occidentale,
tornando a Portoferraio lo percorreremo in senso antiorario,
così da arrivare sul lato ovest dell’isola in pieno sole, ed infatti,
Boni, Procchio, Campo nell’Elba, Marciana Marina, vengono attraversate tranquillamente,
in una realtà quasi surreale dal “deserto”, su, su fino a Marciana.
Ma la cabinovia è chiusa sino a settimana prossima che sarà la SS. Pasqua e sicuramente sarà presa d’assalto dai vacanzieri.
Il lento trotterellare ci porta finalmente sul lato Ovest,
il mio preferito soprattutto in pieno sole.
Ritrovare quei panorami visti con l’Africa Twin nel 2001,
mi piace che questo lato dell’isola rimanga brullo e non sfruttato,
sfruttabile turisticamente se non dal mare e basta.
La scogliera ci regala tanta luce,
e il profumo della risacca misto al rosmarino ci fa render conto di che schifo di aria respiriamo per undici mesi l’anno a Milano…
Una panchina ci accoglie a Fetovaia,
fa specie vederla deserta pensando al formicaio che ci sarà (già) fra un paio di mesi…
ora si sente solo il mare.
Ripartiamo per altro stop a Cavoli, e poi su a Marina di Campo,
costeggiamo l’aeroporto, mi dimentico di passar per la villa Napoleonica,
e mi ritrovo a Lacona, il suo golfo e le sue, seppur sterrate, praticissime strade bianche.
Poi ancora al Bivio Mola, per Capoliveri e finiamo a Madonna delle Grazie,
avvolti da autoctoni cespugli di mimose, e dove ci godiamo,
con un pizzico di sana invidia (soprattutto da parte mia)
il bagnetto di un colossale Terranova,
che proprio non sente i richiami del padrone, poichè è in acqua ormai da… ore.
Oramai il pomeriggio volge al termine,
quindi scolliniamo di nuovo Capoliveri alla volta di Mal passo e da qui una stradina di ghiaietta bianca ci porta sino a Punta Nera, dove un isolano porta il cibo ad una colonia di gatti.
La GieSSona procede sempre e comunque,
anzi, davvero più le stai in sella e più ci staresti,
quindi risaliamo Capoliveri, poi giù per Mola, e dall’omonimo bivio, si ritorna a Porto Azzurro:
Quattro o cinque vasche al molo, una salita al carcere, e si è fatto l’orario di cena.
Ci fermiamo ancora al Delfino Verde, dove l’accoglienza, se possibile, è ancor meglio di ieri,
pur essendo sabato sera e c’è un po’ più di gente ai tavoli,
vi consiglio il tagliere maremmano, con sfilaccetti di melanzane... supreme!
La “Toro Rosso” ci riporta in hotel fiera del suo dolce trotterellare…
Doccia, Nanna ed è già mattino,
chissà perché a casa la colazione la salterei,
ma… ma… ma… al Plaza faccio razzia e dalla terrazza domino il golfo,
oggi però velato da minacciose nubi grigie.
Saldiamo il conto, Vario a bordo e via, oggi lato EST, San Felo, Rio Marina, Cavo
Gli stupendi colori della primaverile Elba,
vengono un po’ rattristati da qualche nuvolone, il biglietto è “open” quindi:
“Salga a bordo, C4220”:
Con un po’ di malincuore dico/diciamo arrivederci Elba.
Una breve sosta in quel di Pisa,
che avrei anche voluto (e dovuto) evitare,
ci permette di testare l’impermiabilità dei caschi e soprattutto delle giacche BMW: una Rally 3 ed una GS.
La Giessona,
complice essermela dimenticata in DYNA, è piuttosto nervosa,
poi le mie scarpette, sono anche esse molto scivolose, quindi ,
mi ricordo delle “mappe” e in RAIN,
la situazione diviene più gestibile, ma la pioggia è pioggia, ed in moto frantuma i marroni sempre e comunque!
Riguadagno l’autostrada, e la pioggia svanisce, così come era giunta,
debbo io esser allergico a Pisa, o viceversa!
Sull’autocamionale dellla Cisa il traffico viene schivato, nonostante la mole della moto,
ben poche volte staccherò il Cruise!
Rientro in lombardia con questi dati sul Garmin Navigator V a riassumermi il viaggetto in…
numeri:
i km. fatti:
Come al solito,
graditi commenti e critiche,
scusate se Vi ho annoiato ed un doppio lamps dal vostro
Max450.-
http://www.quellidellelica.com/vbforums/showthread.php?p=8004000#post8004000